Filogenesi e sistematica del nocciolo

Informazioni sulle origini, la diffusione e le specie di nocciolo di interesse agronomico.

Il nocciolo è una pianta legnosa appartenente all’ordine Fagales, famiglia Betulaceae, tribù Coryleae, genere Corylus. Si tratta di una pianta piuttosto antica, infatti è comparsa nell’era geologica del Terziario in particolare nell’Oligocene, la cui durata viene stimata da 33 a 23 milioni di anni or sono. La sua evoluzione è cominciata presto: già nel terziario superiore (miocene) esistevano due tipi distinti di nocciolo: uno a foglia stretta (Corylus insignis Herr) e l‘altro a foglia larga (Corylus Mac-Quarry Herr), che può essere considerato l’antenato dell’attuale Corylus avellana L. I romani lo denominarono Corylus dal nome greco che significa casco o cuffia con esplicito riferimento all’involucro che ne racchiude il frutto.

La domesticazione del nocciolo è iniziata in Asia minore. I noccioli vivono da lungo tempo allo stato selvatico in quella regione. I Turchi furono i primi a coltivarli ed attualmente sono i più importanti produttori mondiali. Successivamente questa specie si diffuse in tutta Europa, ricoprendo vaste aree e si estese a tutta la sponda nord del bacino mediterraneo. Attualmente viene coltivata anche al di fuori dell’area tradizionale negli Stati Uniti, nell’Azerbaidjan, in Iran, in Cina e nell’emisfero australe in Cile ed in Sud Africa.

I botanici riconoscono l’esistenza di una quindicina di specie o sotto specie di questo genere, tutte originarie dell’emisfero settentrionale. Solo alcune presentano qualche interesse colturale. Vediamo quali sono.

Alla specie Corylus avellana L. appartengono le varietà di nocciolo attualmente coltivate, anche se alcune di esse sono considerate ibridi con Corylus maxima Miller . C. avellana vive spontaneamente come specie del sottobosco in un areale molto ampio che va dal Portogallo fino agli Urali ad est, passando attraverso i Balcani, l’Asia minore, il Caucaso ed il Kazachistan. A nord risale fino a 68° di latitudine nord lungo le coste norvegesi, mentre a sud lo si ritrova fino al Libano ed alla Siria. Si tratta quindi di una specie caratterizzata da ampia adattabilità ambientale.

Tra le altre specie dotate di qualche interesse agronomico occorre citare C. colurna L., presente allo stato selvatico dai Balcani fino all’Afganistan, e C. chinensis Franchet, originario della Cina centrale; entrambe sono caratterizzate da portamento arboreo, non sono pollonifere e per tale ragione sono state utilizzate direttamente o attraverso incroci con C. avellana, per ottenere portinnesti non polloniferi su cui innestare quest’ultima specie. C. americana Walter e C. cornuta Marshall sono due specie di origine nord americana utilizzate per ottenere ibridi con C. avellana particolarmente resistenti alle basse temperature. Analogo uso è stato fatto di C. heterophylla Fisher, specie originaria della Siberia orientale.

Liberamente tratto da “Le noisetier” Autori vari edito da Ctifl, INRA e ANPN